comfort zone

Il lato positivo di questa serata, per quanto non fosse per niente simile alle mie cazzo di aspettative come sempre altissime, è che comunque ero in mare aperto rispetto alla mia comfort zone.

O forse, è qui sta il vero lato positivo, la mia comfort zone non esiste più.

Tutto quello che sto facendo da un po’ di tempo a questa parte mi sprona ad andare sempre avanti. A mettermi, senza pensare troppo, alla prova in situazioni sempre nuove.

Che poi non è vero che non penso. Purtroppo ricado ancora in vecchi schemi del cazzo. Ci ricado ma in modo consapevole. Sono più presente con me e in me.

E quindi penso un sacco, mi faccio paranoie e castelli in aria, ci sto male, ci sto malissimo, ma poi riprendo il controllo di me e riconosco le “cause”.

Faccio tante cose e questo, giustamente, mi stanca. Ma pretendo sempre di più da me. E non mi accontento, o forse non mi accorgo, dei traguardi raggiunti.

Poi però questo stare male, che è meno grave di quello che appare, mi fa fermare e pensare e notare le conquiste fatte.

Il mio io di un anno fa sognava una vita così. Il mio di adesso ne sogna un’altra ancora migliore. Ed è tutto un andare avanti. E rendere possibili situazioni che mi spronano a continuare a migliorare e, soprattutto, a farmi un bene, ma un bene, che sembra impossible da quabto è grande.

Flusso di coscienza.